Medico, filosofo e teologo italiano. In Svizzera
perché esiliato per motivi religiosi, insegnò Filosofia e Medicina
a Ginevra. Entrato in polemica con N. Balbani, capo della Chiesa italiana, fu
costretto a lasciare la Svizzera e a trasferirsi a Parigi. Qui insegnò al
Collegio reale, ma ne venne in seguito espulso perché protestante. Si
spostò allora a Heidelberg ma, entrato in polemica con i luterani,
dovette nuovamente allontanarsi, riparando a Lipsia dove fu professore di
Filosofia e medico dell'elettore. Andò quindi a Praga, dove
professò un suo ritorno al Cattolicesimo (1581); fu infine a Cracovia,
dove divenne medico di Stefano Bàthory, ma alla morte di questo (1586) si
trovò coinvolto in una disputa con un altro medico eretico italiano, N.
Buccella, per le cause del decesso e la terapia impiegata nella cura del
paziente.
S. fu anche autore di opere di medicina (
Synopsis... de
tumoralium febrium natura, 1570;
Disputatio de putredine, 1583) e di
filosofia (
De vera nobilitate, 1572) (Lucca 1532 - Cracovia 1602).